La Croce di Raffaello
Croce Processionale con santi francescani di Raffaello Sanzio
2022

Progetto d’illuminazione:  Marco Miglioli ArchiLight Studio.   

Committente:  Fontazione Artistica Museo Poldi Pezzoli.     Progetto dell’allestimento:  Luca Rolla e Alberto Bertini.     
Curatela:  Annalisa Zanni e Federica Manoli.     Consulenza storica e artistica dell’opera:  Andrea di Lorenzo     
Realizzazione della teca:
  Bagatti Bronzisti.      Fotografie:   Andrea Ceriani e Marco Miglioli.

MUSEO POLDI PEZZOLI | MILANO | ITALIA

German Design Award 2026
Primo Premio

LIT Lighting Design Awards 2024
Primo Premio

FX International Interior Design Awards 2024
Progetto Finalista

BUILD Architecture Awards 2025
Vincitore

Nel 2022 la “Croce Processionale con Santi Francescani” di Raffaello Sanzio è stata ricollocata all’interno di una nuova teca nelle rinnovate sale del museo Poldi Pezzoli a Milano.

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Nuovo allestimento della sala e della teca con la Croce

La Croce, un’opera a cavallo tra pittura e scultura, è stata posta all’interno di un’architettura che, attraverso una successione degli spazi, dà un senso di profondità, ricordando le sequenze delle sale dei palazzi nobiliari del Rinascimento. I quadri esposti non solo sottolineano la profondità, ma sono valorizzati da un fondo dorato comune.

Poiché con la nuova illuminazione la resa cromatica della superficie aurea della croce differiva da quella delle cornici dei dipinti esposte nella sala, sono stati utilizzati dei particolari filtri che modellano lo spettro luminoso per armonizzare le tonalità calde di tutti gli ori.

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Faccia della Croce con il Cristo crocifisso. Nei terminali polilobati i busti dei santi Francesco, Chiara, Ludovico di Tolosa e Antonio da Padova

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Dettagli dei terminali con tondi dipinti e punzonature

Per evitare abbagliamenti, generati da eventuali apparecchi d’illuminazione esterni alla teca espositiva, le sorgenti di luce sono state occultate all’interno della teca stessa. Questo espediente ha permesso d’illuminare le superfici lignee della croce con una morbida luce radente così da far emergere dettagli, rilievi e punzonature, poco visibili nel vecchio allestimento.

Questa nuova luce, maggiormente concentrata, ha reso l’opera più brillante e luminosa, come se fosse un oggetto di alta oreficeria. 

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Bozzetto esplicativo dei riflessi della luce con la pellicola speciale. Disegno di Marco Miglioli

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Faccia della Croce con il Cristo crocifisso. Nei terminali polilobati i busti della Vergine, i santi Giovanni Evangelista, Pietro, e Maria Maddalena

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Teca con la Croce

Le luci, prossime alle superfici dell’opera a causa delle ridotte dimensioni della teca, avrebbero comportato uno squilibrio nella distribuzione della luce fra il piede e il terminale superiore della Croce. Per ovviare a questo inconveniente è stata quindi incollata sulla superficie apicale della teca una speciale pellicola che, pur mantenendo la trasparenza, riflette parte della luce sulla Croce rendendone omogenea l’illuminazione. Infine, all’interno degli apparecchi d’illuminazione sono stati inseriti ulteriori pellicole che modificano la “forma” della luce, concentrando quasi tutto il flusso luminoso lungo i due bracci.

Poiché l’illuminazione in un museo si basa su di un’attenta calibrazione delle intensità luminose all’interno degli ambienti, l’illuminazione della Croce ha inevitabilmente implicato anche un riallestimento e una messa a punto dell’illuminazione preesistente dell’intera sala espositiva e delle opre d’arte.

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Spettro originale della sorgente. La prozione di spettro che maggiormente contribuisce al danno di quest’opera dipinta è evidenziata in azzurro

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Spettro modificato attraverso l’utilizzo di speciali filtri. L’area evidenziata in azzurro mostra una riduzione della componente dannosa che incide sui pigmenti della “Croce di Raffaello”

Poichè I proiettori erano sprovvisti di portafiltri adatti e poichè era necessario modificare lo spettro luminoso, sono stati disegnati e creati portafiltri speciali per poter inserire 4 filtri diversi. In aggiunta ai filtri per la modifica della forma del fascio e a quelli speciali per correggere il colore, sono stati aggiunti altri 2 filtri in ogni proiettore per modificare in modo netto lo spettro della sorgente luminosa.

La luce dei proiettori, posizionati all’interno della teca e molto vicini all’opera d’arte dipinta con pigmenti naturali, avrebbe causato infatti un degrado del colore nel corso del tempo. Ciò è dvovuto principalmente in questo caso alla componente blu dello spettro come evidenziato dalle misure dello spettro condotte all’inizio. L’aggiunta di ulteriori filtri correttivi ha permesso di creare un nuovo spettro riducendo la porzione che causa il maggior danno foto-biologico alla croce.