Scroll Down
Scroll Down
Scroll Down
Progetto d’illuminazione: Ferrara Palladino Lightscape con Marco Miglioli.
Committente: Fondazione artistica Museo Poldi Pezzoli. Progetto di architettura e ristrutturazione: Luca Rolla e Alberto Bertini. Arnaldo Pomodoro. Supervisione artistica del museo: Annalisa Zanni, Andrea di Lorenzo, Federica Manoli. Fotografie: Max Pintus, Andrea Ceriani e Andrea Martiradonna.
MILANO | ITALIA
Un laboratorio di studi e ricerche per individuare sistemi e materiali sempre più innovativi, tecnologi e funzionali all’illuminazione delle opere d’arte.
Entrando negli ambienti del Museo Poldi Pezzoli, il visitatore si sente accompagnato alla scoperta dei capolavori (dipinti di Piero della Francesca, Bellini, Mantegna oppure vetri, tessuti, reperti archeologici e arredi di vario genere) di questa casa museo. La sfida del progetto è stata quella di mantenere lo spirito di accoglienza della casa e allo stesso tempo di permettere la lettura di tutti i particolari dei grandi capolavori esposti.
L’illuminazione della maggior parte delle sale al piano nobile del museo ruota attorno alla realizzazione di nuovi lampadari e vuole essere un richiamo al carattere domestico dell’edificio che da residenza privata ottocentesca fu convertito in museo.
Per salvaguardare quest’atmosfera domestica e collegare le sale, diverse per dimensioni e oggetti esposti, l’illuminazione è piuttosto uniforme e non mette in particolare rilievo le singole opere.
I bracci telescopici del lampadario sono stati fabbricati in fibra di carbonio, così da rendere la struttura leggera e permettere di raggiungere punti anche lontani delle stanza per illuminare in modo più adeguato dipinti o sculture da più prospettive.
La sorgente luminosa proveniente da ogni braccio del lampadario è stata progettata affinché la sua componente cromatica possa essere modificata singolarmente, per impedire che il colore delle pareti influisca sulla percezione dei colori dello opere.
Parte fondamentale del progetto d’illuminazione è stata inoltre l’analisi e l’utilizzo della luce naturale all’interno delle sale.
A piano terra, dove si tengono le mostre temporanee, un sistema di barre telescopiche sorre gli apparecchi d’illuminazione, appositamente progettati per il museo, permettendo d’ indirizzare la luce in qualsiasi punto dello spazio in base alle esigenze espositive.