Memoriale della Shoah
Binario 21. Luogo della Memoria
2012 - 2021

Progetto d’illuminazione:  Ferrara Palladino Lightscape  con Marco Miglioli.  

Committente:  Fondazione Memoriale della Shoah di Milano.     Progetto di architettura:  Morpurgo de Curtis Architetti Associati.     Consulente scientifico per i restauri:  Gian Paolo Treccani.     Progetto di acustica:  Cesare Trebeschi.
multimedia:  Kooa.     Realizzazione degli elementi in metallo:  Bagatti Bronzisti.     Fotografie:  Andrea Martiradonna, La Presse, Morpurgo de Curtis e Marco Miglioli     
Riconoscimenti:  IN/Architettura 2020 Premio Nazionale,  IN/Architettura 2020 Premio Regionale,  Medaglia d’oro all’architettura italiana V ed.

MILANO | ITALIA

Il Memoriale della Shoah sorge nel luogo esatto da cui partirono i treni diretti ai campi di concentramento, l’unica stazione di partenza dei treni della morte rimasta intatta in tutta Europa.  

popup image

     Atrio d’ ingresso e Muro dell’ Indifferenza

L’esperienza della visita inizia nel grande atrio d’ingresso, dove un muro recante la scritta “indifferenza” cela alla vista l’interno dell’edificio. INDIFFERENZA si riferisce all’indifferenza che inizia nel 1938, quando vengono emanate le leggi razziali.
Nell’atrio del Memoriale la luce artificiale si mescola con la luce del giorno che penetra dalle grandi pareti vetrate. 
Uno spazio ancora illuminato dal sole, dalla vita, dalla quotidianità, mentre oltre al Muro lo spazio si fa più buio e il visitatore s’immerge nella tragica memoria del passato. 

popup image

Banchina delle deportazioni e vagoni. Il colore caldo e ambrato della luce è stato creato con una miscela di sette LED diversi per simulare una vecchia lampada al sodio

popup image

Banchina delle deportazioni e vagoni. Sul fondo in penombra il Luogo della Riflessione

popup image

Muro dei Nomi. Sullo sfondo una cascata di luce inonda il vecchio montavagoni, accesso all’aria aperta

Il rumore del treno è la colonna sonora di questo ambiente.

La luce, che illumina i vagoni della stessa epoca e dello stesso modello di quelli usati per le deportazioni, varia d’intensità in relazione alle vibrazioni dei treni attuali che passano sopra il soffitto. 
Il nuovo progetto per un luogo di profonda valenza simbolica, dovendo testimoniare la disperazione di tante persone ridotte a corpi destituiti di storia e di dignità, vuole far risuonare il corpo attraverso vibrazioni sonore e luminose.

popup image

Corridoio centrale tra le Stanze della Testimonianza e la Banchina delle deportazioni

popup image

Spazio mostre durante un’esposizione

popup image

Banco informazioni, biglietteria del Memoriale e ingresso allo spazio mostre

popup image

Spazio mostre durante un’espozione

Oltre il Muro dell’indifferenza si aprono due lunghi spazi: lo spazio mostre e il corridoio centrale. Quest’ultimo è illuminato con una luce non omogenea, a prima vista non convenzionalmente corretta e con forti passaggi tra chiari e scuri, ma necessaria a trasmettere una sensazione di angoscia e timore nell’addentrarsi nel buio.

Il luogo più eclettico è lo spazio mostre dove la luce dapprima tagliente e disturbante viene di volta in volta addomesticata, modificata e indirizzata sulle opere e i reperti mostrati.

popup image

Interno di una Stanza della Testimonianza

popup image

Interno di una Stanza della Testimonianza

popup image

Parete esterna di una Stanza della Testimonianza

Fanno da filtro fra questi due ambienti le Stanze della Testimonianza, una serie di cubi dai lati spezzati al cui interno, in penombra, è possibile ascoltare e rivivere per mezzo di videoproiezioni le testimonianze di chi in prima persona ha vissuto quei drammatici momenti.

popup image popup image

Rampa di accesso al Luogo della Riflessione

popup image

Luogo della Riflessione

Il percorso della “Memoria” si conclude con il Luogo della Riflessione, uno spazio di raccoglimento a cui si accede attraverso una passerella a spirale tra due pareti in acciaio corten, apparentemente instabile, che genera nel visitatore una sensazione di fastidio e disagio. 
Allo stesso modo una luce bassa crea zone nette di luce e ombra, trasmettendo un senso di precarietà nel procedere, e invita a focalizzare l’attenzione sui propri passi
All’interno del Luogo della Riflessione un’apertura sul soffitto permette a un raggio di luce di penetrare squarciando l’oscurità: esso sembra condurre verso la speranza.

popup image

Atrio del piano interrato

popup image

Ingresso all’ auditorium “Joseph e Jeanne Nissim”

Nel piano interrato sono stati ricavati, oltre ad alcuni archivi, anche un auditorium e un’agorà dove hanno luogo eventi di varia natura (concerti, conferenze, commemorazioni). La luce, come all’interno della biblioteca, è funzionale, pur mantenendo un’intensità e una distribuzione in linea con lo spirito del Memoriale.

popup image

Facciata della biblioteca prospicente l’agorà

popup image

Interno della biblioteca

All’interno del Memoriale vi è anche una biblioteca, dove invece la luce assume un ruolo principalmente funzionale ed è progettata per fare risaltare l’enorme ricchezza dei libri e facilitare la ricerca dei testi. Lungo le passerelle di accesso ai volumi è stato costruito uno speciale sistema di barre metalliche al cui interno s’innestano sorgenti luminose con differenti ottiche, così che la luce illumini in modo opportuno ed omogeneo gli scaffali.

Next Project
Una collezione milanese